Dopo aver steso il mostro di spazzatura di plastica, Wallace J. Nichols racconta degli eroi della sua infanzia (il mitico Jacques Cousteau, il capitano della Calypso ed esploratore degli oceani, lo stuntman Robert Craig "Evel" Knievel e il campione di basket Julius Winfield Erving detto Dr J) e la sua passione per le tartarughe, che lo hanno più volte portato a vederne anche dove non ce ne sono. Ci racconta poi il viaggio della tartaruga Adelita, che dalla Baja California ha attraversato l’Oceano pacifico fino al Giappone. Alle piccole tartarughe tocca “inglobare” pezzi di plastica nella loro dieta; sono ricoperte da petrolio nel delta del Mississipi. Petrolio e plastica sono i principali inquinanti: noi consumiamo e consumiamo (nota la foto di Chris Jordan), la plastica delle bottigliette invade il pianeta.
Oggi dobbiamo ripensare gli oceani: c’è un nuovo interesse, mosso dal censimento delle specie, verso gli oceani e la professione di oceanografo. Oggi dobbiamo ripensare al cibo, facendo scelte molto attente. Oggi dobbiamo ripensare all’energia e ripensare alle fonti. Oggi dobbiamo ripensare alle auto, al nostro cervello perché sappiamo che emozione e ragione lavorano insieme. Jacques Cousteau ha scritto che se fossimo solo logici, il mondo sarebbe desolato. Ma noi siamo più che logici, abbiamo fede e speranza.
Allora … come risolvere la crisi da inquinamento da plastica? Wallace J. Nichols lo ha chiesto alle figlie che hanno detto. Possiamo fare con la carta un bicchiere di origami! Possiamo costruire skateboard in bambù invece che in plastica. Oggi dobbiamo ripensare a quello che beviamo, dobbiamo ripensare alla felicità (citazione della pubblicità della Coca Cola, ndr). Molte università americane hanno bandito le bottiglie di plastica. I “Farmer market” si stanno diffondendo in tutto il Paese (anche in Italia, ndr). E’ necessario ripensare il design, la progettazione di oggetti d’uso (stuff).
Oggi dobbiamo ripensare la nostra vita.