Cos’è una “Camera obscura”?
Tutti gli apparecchi fotografici, anche i più moderni, sono formati da una piccola camera oscura. Che cos’è una “camera obscura”? E’ una espressione latina che significa “camera oscurata”. Precursori nell’ utilizzarla per osservare le eclissi furono gliarabi, ma Leonardo da Vinci fu uno dei primi a darne una esatta definizione, nel Codice Atlantico.
Cos’è una "pinhole"?
Un apparecchio fotografico stenopeico, dal greco "stenos opaios" = PICCOLO FORO, è una scatola vuota e nera al suo interno, con un forellino su una parete e un foglio fotosensibile su quella opposta. Il principio di formazione dell'immagine, proiettata su uno schermo attraverso il foro, è noto da millenni.
La definizione (nitidezza) di una immagine ottenuta con un foro stenopeico, posto ad una distanza nota, varia al variare del diametro del foro. La formula matematica che permette di calcolare il diametro ottimale (D) di un foro data la sua distanza dal piano pellicola è:
Lavorare con una fotocamera a foro stenopeico ha pregi e difetti:
DIFETTI
- tempi di posa incredibilmente lunghi
- impossibilità di fotografare a mano libera anche in pieno sole (ci vuole il cavalletto)
- l'immagine ottenuta non è perfettamente nitida
PREGI
- l'immagine risulta sempre leggibile, da zero a infinito.
- non è necessario che la pellicola sia planare o parallela al piano dell'ottica.
- è possibile la la costruzione di super grandangolari (fisheye).
- qualunque scatola può essere trasformata in una fotocamera a foro stenopeico.
- costi bassi
Oggi abbiamo usato anche uno stereoscopio.
Lo stereoscopio è un dispositivo ottico per la visione di immagini stereoscopiche.
Sviluppato per la prima volta nel 1832 da sir Charles Wheatstone utilizzando coppie di disegni similari e successivamente la nascente fotografia, lo stereoscopio si è poi evoluto nello stereoscopio a lenti di sir David Brewster.
Durante tutto il XIX secolo lo stereoscopio è stato utilizzato per la visione di stereogrammi su carta o su vetro.

(foto Dieter Albers)
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